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La 9 COLLI del “Grillo”

Il nostro Danilo Fabbri ha concluso la 9 COLLI RUNNING,

ultramaratona su strada da 200 Km

 

Danilo Fabbri alla premiazione della 9 COLLI RUNNING 2024

 

Cesenatico 11 e 12 maggio 2024

Ci sono corse lunghe oltre i classici 42 Km, corse dure per il tipo di percorso, corse difficili per le situazioni da affrontare.

La 9 COLLI RUNNING è un mix ‘micidiale’ di tutto questo, trattandosi di una corsa su strada lunga 200 Km, con 9 colli da scalare per un dislivello di + 3.220 mt., stretti limiti di tempo da rispettare.

Questa corsa prende origine dalla famosissima gara ciclistica che rappresenta un autentico traguardo sportivo per ogni cicloamatore, paragonabile ad una specie di “Maratona di New York” della bici. Nel 1998 Mario Castagnoli si pone l’obbiettivo di organizzare la corsa podistica su strada più dura d’Italia ed il percorso della 9 COLLI ciclistica è perfetto !

Da allora questa corsa mette insieme i podisti più resistenti (… o più ‘matti’, fate voi …) per gareggiare lungo le strade dei Colli di Romagna in un estenuante giro che parte e arriva a Cesenatico.

 

L’ Albo “d’Acciaio” della manifestazione conta già due nomi che hanno concluso la gara con i nostri colori: il Presidente Lorenzo Gemma (avevate dubbi?) e Luciano Piazza, il barbiere più runner d’Italia.

A loro si aggiunge da oggi Danilo Fabbri, su strada “il Grillo”, che entra a far parte del ristretto numero di podisti che compongono la storia di questa corsa non per tutti.

 

 

Parlo con il Grillo in un tardo pomeriggio e lui mi descrive questa esperienza incredibile con la semplicità di chi ti racconta l’ultima podistica della domenica.

 

Innanzitutto ancora complimenti per la tua impresa, che ha appassionato tutti noi del Gruppo.

Vi ringrazio davvero, è stato bellissimo vedere alcuni di voi sul percorso, ricevere i vostri messaggi di incoraggiamento e leggere tutti i complimenti quando sono arrivato a Cesenatico. Anche questa è un’emozione della gara che non dimenticherò.

 

Che cosa spinge ad iscriversi ad una corsa di 200 Km?

In una parola potrei dire la sfida con noi stessi, un meccanismo che tutti i podisti conoscono molto bene e che ti porta a superare le difficoltà di ogni corsa e ti spinge a cercare un nuovo obbiettivo. Nel mio caso, dopo avere concluso tante maratone e ultramaratone (precisamente 138 maratone e 13 ultramaratone n.d.a.) e visto che il fisico ancora regge a parte qualche ‘acciacco’, è venuto fuori sempre più forte il pensiero di affrontare una gara ed una distanza diversa dal solito.

 

Immagino che una gara di questo tipo non si può improvvisare, come ci si prepara ad una distanza così lunga?

Certamente l’abitudine alle lunghissime distanze è fondamentale, anche per la gestione della fatica da un punto di vista mentale. Avevo già corso delle ultramaratone anche da 100 Km, ma devo dire che questa volta era una situazione tutta da scoprire e non era per niente sicuro che riuscissi a concludere la gara. Mi sono allenato con tanti chilometri per ogni uscita, con percorsi soprattutto in salita, discesa ed anche di notte, per adattarmi il più possibile alle condizioni di gara. Ho fatto tre ‘super lunghi’ da 100 Km e mi sono abituato anche ad una integrazione ‘naturale’ in corsa, utilizzando cibi normali come pane, marmellata, frutta, al posto delle tradizionali barrette o gel. Questo perché nel mio caso ho visto che dopo molte ore di sforzo facevo fatica a sostenere quel tipo di integrazione, mentre riuscivo ad assimilare meglio i cibi più semplici e naturali. Ho imparato a gestire la giusta alternanza tra i momenti di corsa e di cammino per il recupero della fatica.

 

Come è stato l’approccio alla gara dal punto di vista delle sensazioni?

Quando si avvicinava il giorno della partenza pensavo spesso alle possibilità di riuscire a concludere la gara. Guardavo l’elenco dei partecipanti e vedevo i nomi di tutti gli specialisti di queste corse ultra lunghe; mi sembrava di non avere le stesse capacità, valutavo i limiti dei tempi di passaggio ai vari cancelli, sentivo il ‘dolorino’ al ginocchio che ogni tanto arrivava, avevo ben presente la statistica che solo uno su due riesce a tagliare il traguardo e così i dubbi si facevano avanti; poi pensavo che mi ero allenato con cura, che avevo preparato tutti i dettagli e quindi dovevo partire senza paure e convinto di riuscirci. Così è stato.

 

Quali sono stati i momenti più difficili in gara?

Sicuramente al cancello del 160° chilometro, dove sono passato con soli 10 minuti di anticipo rispetto al tempo limite. Lì ho pensato veramente di non riuscire a raggiungere il successivo controllo dentro il tempo massimo. A quel punto ho raccolto tutte le forze ed ho aumentato i momenti di corsa riuscendo a recuperare un margine di quasi 45 minuti al cancello successivo.

Mentalmente sono riuscito a gestire bene la situazione, ma la stanchezza fisica ad un certo punto diventa davvero impegnativa. Quando poi sono arrivato a Savignano e mancavano ormai 13 Km, dentro di me ho pensato : è fatta !

 

 

E quali sono i momenti che non dimenticherai?

In realtà tutta la corsa non la dimenticherò mai, ma alcuni momenti mi hanno regalato delle emozioni molto particolari: la corsa durante la notte in solitudine, il passaggio a San Leo alle prime luci dell’alba, i momenti in cui ho corso insieme a mia moglie Stefania, che mi ha affiancato in alcuni tratti, anche negli ultimi metri all’arrivo, e …. ovviamente il traguardo a Cesenatico !

 

Che cosa viene in mente dopo avere tagliato il traguardo di una corsa simile?

Durante la gara, quando inizi ad essere davvero stanco, a volte mi sono domandato “ma perché mi sono imbarcato in questa roba?” e maledici il giorno in cui ti sei iscritto. Ma quando superi i momenti di difficoltà, capisci che ce la puoi fare e vedi il traguardo, lì ho provato una soddisfazione indescrivibile. Vi confesso che poi, già qualche ora dopo, pensavo … “la voglio rifare !”.

 

Allora, al prossimo traguardo, Grillo !

 

 

 

(articolo di Alberto Avellone)

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