La sfida contro il tumore e il ritorno alla maratona
No, questa volta non si tratta di piazzamenti o primati personali.
Oggi desideriamo raccontarvi una storia di maratona vissuta come stimolo in più per affrontare, soprattutto mentalmente, un momento difficile della vita.
E’ la storia di Patrizia Casamenti, da oltre 15 anni insieme al Gruppo Podistico AVIS Forlì, e della sfida con sé stessa e contro il tumore al seno che ha dovuto affrontare. Vincendo.
Ne parliamo con Patrizia, che con semplicità ha voluto condividere con tutti noi questo particolare evento e le motivazioni che l’hanno spinta a partecipare e concludere la Milano Marathon del 7 aprile 2024.
Le sue parole, sempre senza enfasi, colpiscono per la determinazione e la forza d’animo che evidenziano nel superare le difficoltà.
Patrizia, quando hai iniziato a correre?
Ho iniziato a correre nel 2006 in occasione dei miei 50 anni, una data che per molti segna il progressivo abbandono dell’attività sportiva. Tra le perplessità di molti (‘…ma cosa ti metti a correre … alla tua età…’) ho raggiunto l’obbiettivo di portare a termine una mezza maratona, la “Roma – Ostia”. Questa esperienza e le bellissime sensazioni che provavo correndo mi hanno dato lo stimolo per proseguire e così mi sono iscritta al Gruppo Podistico AVIS Forlì, per continuare a gareggiare nelle podistiche domenicali.
Come è proseguita la tua attività nella corsa?
Sinceramente già 21 Km mi sembravano così faticosi … Poi, un po’ perché stimolata da alcuni amici, un po’ perché mi piace sfidare me stessa, dopo diversi anni ho pensato alla maratona e mi sono detta ‘proviamoci !’.
Così nel 2021, a 65 anni, altra data simbolica, mi sono iscritta alla Maratona di Roma con il solo proposito di terminarla entro il tempo massimo e di poter mettere nel mio curriculum di podista almeno una maratona nella vita. Per prepararla mi son dovuta impegnare molto, ma il sacrificio ha dato il suo risultato. Arrivare al traguardo in 5h e 36’ è stata una grande ed “unica” emozione perché non avevo intenzione di correrne altre.
Cosa è successo dopo questo traguardo?
Dall’euforia per l’impresa allo sconforto. Pochi mesi dopo mi è stato diagnosticato un tumore al seno. Ho iniziato il percorso di cura con l’intervento chirurgico, radioterapia e chemioterapia. Sono stata seguita con grande professionalità dai Medici delle nostre Strutture e le cure davano risultati incoraggianti. Quindi chiedevo sempre ai Medici se potevo pensare di tornare a correre e tutti mi rispondevano di sì.
In questo periodo dove mille pensieri negativi ti vengono alla mente, l’immagine di tornare a correre liberamente anche per pochi chilometri è stato un pensiero che mi ha aiutato tantissimo a superare i momenti pieni di dubbi o di tristezza.
E in effetti sei riuscita a realizzare questo pensiero, addirittura con una maratona !
Come hai affrontato questa sfida?
Dopo oltre un anno dall’intervento, appena le condizioni fisiche me lo hanno consentito, ho ricominciato a correre gradualmente ed è stata un’emozione indescrivibile, un ritorno alla normalità, pur continuando i trattamenti di mantenimento e la routine di controllo.
La corsa è stata ed è per me una medicina perfetta contro i pensieri negativi anche perché ti allena a ‘non mollare’ e a raggiungere gli obbiettivi. Ed è così, un po’ alla volta, che ho preso la decisione di provare a correre un’altra maratona. Ho ricominciato con le podistiche domenicali, gli allenamenti, poi aumentando le distanze e vedendo i progressi mi sono data questo grande obbiettivo e mi sono iscritta alla Maratona di Milano 2024.
Parlaci della gara, ci sono stati momenti in cui hai pensato di non arrivare al traguardo?
Mi ero preparata con una motivazione più forte della prima volta e sono riuscita a seguire in maniera completa il programma di allenamento. Dopo il fatidico 30° Km la stanchezza si faceva sentire molto, ma ero talmente decisa a concludere la maratona che non ho mai avuto il pensiero di fermarmi. Poi, come sapete, in gara si creano delle situazioni in cui anche il saluto del pubblico o le parole scambiate con gli altri maratoneti ti aiutano ad andare avanti. E così sono arrivata al traguardo di Piazza Duomo.
E’ stata una soddisfazione immensa ed una sensazione che non dimenticherò mai.
Patrizia, perché dopo quello che ti è successo hai deciso di correre un’altra maratona?
Posso dire che alla base c’è stato il desiderio di impegnarmi in un’altra sfida simbolica contro il male che mi aveva colpito, per riprendere proprio da quel punto dove mi ero dovuta fermare.
E poi ho pensato che forse la mia esperienza poteva essere d’incoraggiamento per chi si trova in situazioni di difficoltà simili a quelle che ho vissuto, dove è molto importante rimanere convinti che, grazie ai Medici e alle cure di oggi, è davvero possibile tornare alla vita di prima.
Grazie Patrizia per avere condiviso queste emozioni.
Per la cronaca Patrizia Casamenti ha migliorato di quasi 25 minuti il suo ‘tempo’ in maratona …
(articolo di Alberto Avellone)