La Maratona del Cielo. Dedicata a Fausto Gramellini
Corteno Golgi (BS) – 2 luglio 2023
“The first ever” – La prima in assoluto.
Questo il motto ufficiale della “Maratona del Cielo”, che ogni anno si svolge nelle Alpi Orobie, in Alta Val Camonica, Provincia di Brescia.
Stiamo parlando di Skymarathon, disciplina ufficiale riconosciuta e regolata da apposita Federazione – la FISky – che riguarda le maratone con quota di passaggio superiore ai 2.000 mt., difficoltà alpinistiche di 2° grado e tratti di pendenza maggiore del 30%.
La storia del Gruppo Podistico AVIS Forlì è fatalmente intrecciata con questa corsa, perché durante l’edizione del 2013 il nostro compagno Fausto Gramellini vi perse la vita, proprio mentre correva verso il cielo …
In quella tragica corsa Fausto partecipava insieme all’amico di tante avventure, Lamberto Agnoletti, anche lui esperto ultratrailer.
A distanza di 10 anni Lamberto ha sentito di dover ritornare in quelle montagne, in ricordo dell’amico Fausto.
Ed è così che Lamberto Agnoletti, 70 anni appena compiuti, ha deciso di affrontare nuovamente questi sentieri e questa gara insieme a Stefano Benini, con il quale ha già condiviso numerose fatiche, tra cui appena due mesi fa la “Via degli Dei”, ultratrail da 130Km nell’Appennino.
Ascoltiamo il suo racconto.
Lamberto, com’è nata la decisione di tornare alla SkyMarathon del “Sentiero 4 luglio” ?
Il ricordo di Fausto è sempre presente in me e non potrò mai dimenticare quel giorno di 10 anni fa, quando correvamo a distanza di qualche centinaio di metri e poi lo vidi a terra. Il mio disperato tentativo di rianimarlo per 45 minuti, l’arrivo dell’elicottero, le montagne intorno …
Volevo tornare su quelle montagne e riuscire a superare il “cancello” del Monte Séllero (n.d.a. il “cancello” è un punto di controllo da superare entro un tempo limite, a pena di esclusione dalla gara) idealmente insieme a Fausto, che quel “cancello” non è mai riuscito a superare.
Quali sono le difficoltà tecniche per arrivare al “cancello”?
Si trova quasi a metà gara, sulla vetta della Cima Séllero a 2744 mt., partendo dai 950 mt. dal paese di Corteno Golgi. Le pendenze sono davvero impegnative ed anche i tratti in cui il sentiero spiana sono esposti e strettissimi, limitando le andature. L’altitudine poi si fa sentire e taglia il respiro, soprattutto per chi come noi non vive in montagna e non è acclimatato.
Ricordo che la salita al Séllero ha dei passaggi tosti …
Assolutamente sì ! In alcuni punti salivo praticamente “gattonando” con le mani sulle rocce.
Come hai gestito questa parte della corsa? Hai pensato di non farcela?
Il passaggio del “cancello” non è mai sicuro, anche perché i tempi imposti sono molto stretti. Sono partito molto teso anche emotivamente, come potete immaginare, e sin dalle prime salite facevo fatica a respirare, avendo impostato un ritmo forse troppo alto. Poi ho raggiunto un altro skyrunner ed è stata la svolta della gara.
Che cosa è successo? Chi era lo skyrunner?
Appena mi sono avvicinato parliamo, accenno alle mie difficoltà ed ai dubbi sul superamento del cancello. Gli dico che penso proprio di essere il “più giovane” in gara. Ma lui, con un accento del posto, mi dice di no, che “il più giovane” è lui, visto che di anni ne ha 75 !
Mi tranquillizza e dice che al cancello ci arriveremo in tempo. Lo seguo, lui fa il passo e praticamente guardo solo dove va lui.
Poi si presenta, si chiama Fausto …
Sembra proprio un segno …
Mi piace pensare così. Con la guida di Fausto Moia ed il suo passo sicuro arriviamo al “cancello” qualche minuto prima del limite. Poi sento l’incitamento di Stefano dalla cima … è fatta.
Che sensazioni hai provato?
Difficile da dire. Avevo da poco rivisto i luoghi dove era successo il fatto. Pensavo sempre a Fausto. Anche fisicamente ero provato. Arrivato in cima vedi tutte le montagne intorno, uno spettacolo indescrivibile. In quel momento sei sereno. E ho salutato Fausto.
Come è andato il seguito della corsa?
Dopo avere ringraziato Fausto Moia, che ha preferito scendere con più calma, ho gestito insieme a Stefano la scorbutica discesa con molta attenzione, soprattutto il primo tratto, in cresta e con alcuni passaggi da fare con le corde. Qualche crampo iniziava a farsi sentire ma ormai eravamo sicuri di arrivare entro il tempo limite ed abbiamo chiuso la Maratona del Cielo in 8h e 44min.
Avevate preparato una maglia speciale per questa corsa …
Sì, insieme a Stefano abbiamo voluto indossare una maglia in cui abbiamo dedicato un pensiero alla nostra Romagna in questo momento particolare e soprattutto al ricordo di Fausto.
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Grazie Lamberto.
Dedicato a Fausto e a tutti quelli impegnati a superare il proprio “cancello”.
(articolo di Alberto Avellone)