↑ Torna a Varie

Alcuni di noi

 Luciano Piazza Luciano Piazza Forlivese al Tor des Geants. “Se non corro mi sento male”. Luciano Piazza ha percorso 330 chilometri in montagna in 6 giorni
loris_foto Loris Cappanna Se c’è il Sogno, nulla è impossibile

Loris vince la sua battaglia e torna a correre
“Cieco da 10 anni, ora faccio le maratone”

lolli Luigi Lolli I racconti di Romagna di Luigi Lolli
Stefano e Nilla Regalo da prendere di corsa! Sono sposati da 10 anni, ora la maratona di New York
  Enio Tassani Enio Tassani, classe 1927 …..  che Classe !!!Enio, nonno record nella maratona
Lucia e Stefano Lucia Biondi e Stefano Fava, piccoli razzi dell’Avis
Lorenzo Gemma Lorenzo Gemma e il popolo delle lunghe. 57 anni & 460* Maratone

Permalink link a questo articolo: https://www.podistiavisforli.it/varie/alcuni-di-noi/

C’era una volta la scuola

Il primo giorno di scuola fui accompagnato da mia sorella, tutti i bambini erano accompagnati da un adulto, ma in seguito andavamo a scuola da soli naturalmente a piedi , anche chi era distante più di tre kilometri. La mattina io aspettavo che arrivassero quelli che erano più lontano , poi mi accompagnavo con loro, …

Vedi pagina »

Franz e il soldato buono

Signor direttore, nella primavera dell’ anno 1944, la mia famiglia si trovava in una situazione molto difficile. Mio fratello, poiché non aveva aderito alla “Gioventù fascista”, era stato deportato in Germania. Mio padre, che non era iscritto al partito fascista, era molto preoccupato. Quando c’erano i rastrellamenti tutti gli uomini si nascondevano e i tedeschi …

Vedi pagina »

Funerale del Soldato Indiano

Durante l’inverno tra il 1944 e il 1945, mentre il fronte purtroppo era fermo tra Faenza e  Castelbolognese la compagnia di cui faceva parte il soldato nepalese Kurerom stazionava nella nostra zona , accampata non con delle tende, ma distribuita nelle case dei contadini. Ogni tanto partivano per andare a combatter in prima linea per …

Vedi pagina »

Gli acrobati del cielo

Finalmente gli alleati erano riusciti a vincere la resistenza dei tedeschi e iniziarono a liberare il nord Italia anche con l’aiuto dei partigiani. Le truppe che erano acquartierate nelle nostre case se ne andarono , partì anche la compagnia di cui faceva parte Kurerom , il piccolo soldatino nepalese  che mi aveva fatto giocare, un …

Vedi pagina »

I Partigiani

Durante la guerra nella nostra zona non ci furono tanti bombardamenti o incursioni aeree, ma poiché abitavamo in campagna a circa due chilometri dalla stazione ferroviaria di Forlimpopoli,ogni tanto avveniva qualche attacco alla stazione o a qualche treno che vi stazionava. Un giorno suonò l’allarme e subito dopo apparvero i caccia che cominciarono a mitragliare …

Vedi pagina »

Il circolo

Quando passo davanti alla chiesa di S.Andrea di Forlimpopoli e vedo quel vecchio gelso che adesso fa da spartitraffico, mi viene in mente quante volte, dopo la funzione religiosa, noi bambini ci fermavamo a giocare a “ruba bandiera” sotto i suoi rami ombrosi. Erano gli anni subito dopo la guerra, allora non c’erano auto, ma …

Vedi pagina »

Kurerom

Dopo che i tedeschi avevano fatto saltare  il ponte della strada e anche il ponte del campo , se ne andarono . Verso la mattina lasciammo il rifugio e rientrammo in casa. La casa non era crollata, ma il tetto in molti punti era rotto e dato che pioveva dovemmo mettere dei secchi per raccogliere …

Vedi pagina »

La vacca, il toro e l’inseminazione artificiale

Quando ero piccolo, figlio di contadini, mio padre faceva il possibile per insegnare a me e a mio fratello l’ arte per diventare dei buoni agricoltori. La sera,a tavola,(allora non c’era la televisione e noi non avevamo nemmeno la radio) , si parlava, a secondo del periodo, dei raccolti, delle semine, della luna buona, della …

Vedi pagina »

Ultima notte coi tedeschi

Verso la fine di settembre del 1944 si fermarono a casa nostra due militari tedeschi, occuparono una stanza della casa che era vuota e rimasero con noi fino all’ultima notte, prima della loro partenza che avvenne ai primi di ottobre. I due militari non erano giovani, anzi piuttosto anziani, parlavano bene la nostra lingua, poiché …

Vedi pagina »