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Flowers.
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27 Aprile 2012 alle 17:37 #6431
Flowers
ModeratoreEra un po’ che non vi tediavo…. come direbbe Checco Zalone, non mi ha tediato, mi ha proprio scazzat’u’cazz…
50km sono tanti.
Per quanto riguarda la mia 50 che non è il motorino per girare senza patente, le premesse non erano dei migliori auspici. Intanto Sabato alla 5Ville mi sembrava di morire in salita e non ho combinato molto ma il peggio è arrivato la Domenica mattina con 2 gambe tinche di indolenzitura. Per cui il mio pensiero da Dom a Mer mattina ore 8.31 variava tra il piano di difesa stile militare per le 5ore e il che cazzo vado a fare là, mi cuocio subito e mi tocca camminare come uno scemo. Grossa indecisione anche sulle scarpe visto che l’ultimo acquisto non mi da garanzie per le dita e altra indecisione sulle mutande (da mettere in tinta) e sulla foto ricordo per tutti. Mercoledì quindi dopo una notte di sogni infami, faccio una bella colazione e una sana c….ata divisa in tre con tanto di passaggio intermedio col microchip. Arrivato a Castello ecco che anche il Garmin mi abbandona e decido per l’uso dell’orologio che si rivelerà azzeccato per non creare fobie sui km e velocità. Tanto mi dico, 50km sono e in 5 ore lo sanno tutti anche all’asilo che fa 6 al km. E’ già perché mi dicevo che partendo ai 5’/km a Casola ci arrivo, poi di riffa o di raffa valico il commissario Montalbano e dopo Zattaglia tutto è buono per lo “scorricchia-cammina” per un totale di 5ore. La piazza brulicava già di podismo e anche Piazza brulicava e come sempre tutti i falsi podisti a dire a quanto partono, ovvio senza dire per quanto! Es Luciano partiva a 5’30” e infatti io girando a 5’ l’ho preso al 5km… Qualcosa non torna! Nel marasma della partenza spuntano le nostre fotografe tra cui anche la Giada con faccia sconvolta assonnata. Il mio collega di fianco, Enrico, era più interessato alla Fauna locale per cui, sapendo che sarebbe andato ben più forte di me, gli mostrato prima che svanisse la tipa molto appariscente vista anche al passatore con calzamaglia e culotte truccata da discoteca. UN raptus mi assale a 2min dal via pensando: se varco la pedana non torno più indietro o esco ora o mai più… tardi! Ormai lo sparo è partito e fatti i primi km ci becchiamo sulla statale per Riolo il nostro bel vento contro, i tanti insulti delle auto e una bella dose di ciclisti. Viaggio vicino a Mattia e il passo dei 5’ è rispettato al secondo ma le gambe mie non danno buoni segnali e dentro a Riolo lo perdo x qualche metro. Bene mi dico, non ci sto dietro ai 5’ dopo 10km dove penso di andare? Lascio a voi il ventaglio delle possibili risposte non pronunciabili. Intanto il vento spingeva e ripresa la via per Borgo Rivola inizio ad aumentare capendo che il passo tenuto era troppo lento e così superato il 15°km con Mattia che faceva il count down ogni 5km (un po’ presto ma che vuoi fare, sti giovani) distendo la corsa e arrivo a Casola sulla pedana del chip. All’imbocco di Montalbano (km25) mi metto in modalità risparmio salendo piano con tratti di passo. Al 2° tornante vedo giù Mattia e sicuro che la mia presenza lo avrebbe caricato, neanche fossi una bella figa, gli faccio un urlo, lui mi vede, scenetta tipo Rimini San Marino, mi dice vengo a prenderti, io mi pettino e mi preparo e in mezzo km me lo trovo alle spalle neanche avesse buttato giù la bomba. Lui va, e sono sicuro che non mollerà fino alla fine, io continuo così perché sto bene e sento di non strafare. Qui una scenetta davvero ridicola con i soliti ciclisti bulli che litigavano con i podisti perché erano in mezzo… non commento, è come se andassi a casa loro e mi lamentassi che il divano è occupato. Al GPM (km30) mi aspettano volti noti come Maurizio Verna e altri che mi incitano ma io, nemmeno avessi fatto un giretto a Punta di Ferro, invito alla calma che è ancora lunga. Stessa cosa in discesa procedo con calma fino a Zattaglia (km34) dove vedo un tizio montare su in auto ma si intuisce che è per un ritiro (almeno spero). Da li in poi ci sono 3-4km di discesina dove ti illudi di andare e dove come sempre appare l’arcangelo Buratti che mi incita. Ormai alla 4° edizione conosco il percorso e dove sono i cartelli. Dal 35° iniziano ogni km e mi dico: dai ho 1h50 per fare 15km… Arrivano le 2 collinette terribili (km 38 e 41) pre Villa Vezzano, verso il finire della 2° mi ritorna Don Buratti ma non vedo più Giada dietro: o dorme o l’han scaricata in un fosso. Lascio a voi intuire com’è andata. E così che lottando col piede sinistro a cui mi si arricciavano le dita che toccava in punta e mi tirava il laccio mi porto con una corsa sempre più bradipa di ristoro in ristoro a far il pieno fino alla fine con l’arco a sancire la fine della fatica in 4h33 e dopo pochi minuti Luciano a dirmi ”Bravo, dai segnati a Barchi che per la 100 devi fare un’altra maratona…”. E con la consegna del chip concludo la mia fatica e il racconto dicendo che il sole almeno l’ho preso e l’indolenzitura m’è passata… -
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